DOC DICA 33

Epatiti

epatiti

Le Epatiti: definizione, cause, sintomi e trattamenti

L'epatite è un'infiammazione del fegato che può manifestarsi in diverse forme e avere molteplici cause. Questa condizione può presentarsi in forma acuta, sviluppandosi rapidamente nell'arco di giorni o settimane, oppure in forma cronica, persistendo per oltre sei mesi. Le epatiti rappresentano un problema sanitario significativo a livello mondiale, con milioni di persone colpite ogni anno. Nonostante i progressi nella prevenzione e nel trattamento, le epatiti continuano a essere causa di morbilità e mortalità, soprattutto quando evolvono in condizioni più gravi come cirrosi o tumore epatico. In questo report esploreremo in dettaglio le varie forme di epatite, i loro sintomi, le cause, i metodi diagnostici, le opzioni terapeutiche, le possibili complicazioni e le strategie preventive.

Definizione e classificazione delle epatiti

L'epatite è un processo infiammatorio che colpisce le cellule del fegato (epatociti), compromettendone la normale funzionalità. Questa condizione può derivare da diverse cause, tra cui infezioni virali, abuso di alcol, farmaci, sostanze tossiche o reazioni autoimmuni. Le epatiti si distinguono principalmente in forme acute, che si sviluppano rapidamente e possono risolversi spontaneamente, e forme croniche, che persistono nel tempo e possono portare a danni permanenti al fegato.

Epatiti virali

Le epatiti virali sono causate da specifici virus epatotropi, ciascuno con proprie caratteristiche epidemiologiche e modalità di trasmissione. I principali virus responsabili sono denominati con le lettere dell'alfabeto da A a E.

L'epatite A è causata dal virus HAV (Hepatitis A Virus), un picornavirus che si trasmette principalmente per via oro-fecale attraverso l'ingestione di acqua o alimenti contaminati. Si tratta di una forma di epatite generalmente a decorso benigno, che non cronicizza e tende a risolversi spontaneamente nell'arco di alcuni mesi. L'epatite A è presente in tutto il mondo, con particolare concentrazione in aree a basso livello igienico-sanitario come alcune regioni dell'Africa, Asia, America Centrale e Sud America.

L'epatite B è provocata dal virus HBV (Human Hepatitis B Virus), un virus estremamente contagioso che si trasmette attraverso il contatto con sangue e liquidi biologici infetti come sperma, secrezioni vaginali e latte materno. Questo virus è particolarmente resistente, sopravvivendo sulle superfici ambientali per almeno sette giorni, e può causare sia forme acute che croniche di epatite. Quando l'infezione persiste oltre i sei mesi, si parla di epatite B cronica, che può verificarsi nel 5-10% dei casi.

L'epatite C è causata dal virus HCV e si trasmette principalmente attraverso il contatto con sangue infetto. A differenza dell'epatite B, l'epatite C raramente si manifesta con una fase acuta sintomatica, ma tende a cronicizzare nel 50-80% dei casi, potendo evolvere in cirrosi epatica nel corso degli anni. L'infezione può rimanere silente per molto tempo, con le prime manifestazioni che compaiono anche a distanza di anni dal contagio.

L'epatite D (o Delta) è causata dal virus HDV, un virus difettivo che può replicarsi solo in presenza dell'infezione da virus dell'epatite B. Si trasmette quindi attraverso le stesse modalità dell'epatite B e può manifestarsi sia come coinfezione (simultanea infezione da HBV e HDV) sia come superinfezione in soggetti già portatori di HBV.

L'epatite E è causata dal virus HEV, che si trasmette principalmente per via oro-fecale, in particolare attraverso il consumo di carne di maiale cruda o poco cotta. Generalmente si manifesta in forma iperacuta e, come l'epatite A, non cronicizza.

Epatiti non virali

Oltre alle forme virali, esistono epatiti di origine non infettiva:

L'epatite alcolica è causata dall'abuso cronico di alcol, che danneggia direttamente le cellule epatiche. I fattori di rischio includono disturbi psichiatrici, altre dipendenze e il consumo eccessivo di alcol, soprattutto tra i giovani.

L'epatite autoimmune si verifica quando il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule del fegato, causando infiammazione e danni. Questa forma richiede generalmente un trattamento con farmaci immunosoppressori.

L'epatite tossica è provocata dall'esposizione a sostanze tossiche per il fegato, inclusi alcuni farmaci come il paracetamolo ad alte dosi o determinate erbe medicinali.

La steatoepatite metabolica è associata a disfunzioni metaboliche come obesità, diabete, ipertensione e dislipidemia, e rappresenta la manifestazione epatica della sindrome metabolica.

Sintomatologia delle epatiti

I sintomi dell'epatite variano considerevolmente a seconda della forma, dell'agente causale e della fase della malattia. Molte persone con epatite acuta o cronica possono rimanere asintomatiche per periodi prolungati.

Sintomi dell'epatite acuta

L'epatite acuta tipicamente progredisce attraverso fasi piuttosto prevedibili. Nel periodo di incubazione avviene la replicazione e la diffusione asintomatica del virus. Successivamente, nella fase prodromica o pre-itterica, compaiono sintomi aspecifici che includono anoressia severa, malessere generale, nausea e vomito. Nei fumatori, si può osservare una caratteristica avversione al fumo di sigaretta.

Nella fase itterica, che si manifesta dopo 3-10 giorni dall'inizio dei sintomi, le urine diventano scure e compare l'ittero, con ingiallimento della cute e delle sclere. Paradossalmente, molti pazienti iniziano a sentirsi meglio nonostante l'ittero progressivamente più evidente. Il fegato appare spesso ingrandito e dolente alla palpazione, ma il suo margine rimane morbido e liscio. In circa il 15-20% dei pazienti si può riscontrare una lieve splenomegalia.

Altri sintomi comuni dell'epatite acuta includono:

  • Dolori muscolari e articolari
  • Febbre
  • Sensazione di stanchezza e malessere generale
  • Perdita di appetito
  • Feci chiare
  • Prurito cutaneo

La fase di recupero generalmente inizia dopo 1-2 settimane, quando l'ittero raggiunge il picco e poi inizia a regredire nell'arco di 2-4 settimane.

Sintomi dell'epatite cronica

L'epatite cronica tende a manifestarsi con sintomi più sfumati e aspecifici. I pazienti possono presentare:

  • Ittero lieve
  • Debolezza e affaticamento cronico
  • Nausea persistente
  • Perdita di appetito
  • Dolore addominale
  • Accumulo di liquidi nell'addome (ascite)
  • Sviluppo di varici esofagee

La compromissione grave della funzionalità epatica può inoltre causare alterazioni dello stato mentale, con sonnolenza e disturbi comportamentali significativi.

Diagnosi delle epatiti

La diagnosi di epatite si basa sull'integrazione dei dati clinici, delle indagini di laboratorio e delle tecniche di imaging.

Valutazione clinica

Il sospetto diagnostico nasce spesso dai sintomi caratteristici come ittero, malessere, nausea e dolore al quadrante superiore destro dell'addome. L'esame obiettivo può rivelare un fegato ingrandito e dolente alla palpazione.

Indagini di laboratorio

Gli esami ematochimici sono fondamentali per la diagnosi e includono:

  • Test di funzionalità epatica: misurazione delle transaminasi (ALT, AST), fosfatasi alcalina, gamma-GT e bilirubina
  • Marcatori virologici specifici per identificare il tipo di virus responsabile (anticorpi anti-HAV, HBsAg, anti-HBc, anti-HCV, anti-HDV, anti-HEV)
  • Indagini per valutare la capacità di sintesi epatica: albumina, fattori della coagulazione, tempo di protrombina

Tecniche di imaging

L'ecografia addominale rappresenta l'indagine di primo livello per valutare le dimensioni, la morfologia e la struttura del fegato, escludere lesioni focali e valutare eventuali segni di ipertensione portale.

In casi selezionati possono essere necessarie indagini più approfondite come TC, risonanza magnetica o elastografia epatica per valutare il grado di fibrosi.

Biopsia epatica

In alcune situazioni può essere indicata la biopsia epatica, che consiste nel prelievo di un piccolo campione di tessuto epatico mediante ago, per l'esame istologico. La biopsia è particolarmente utile nelle forme di epatite a eziologia non chiara, nelle epatiti autoimmuni e per valutare il grado di fibrosi nelle epatiti croniche.

Trattamento e cura delle epatiti

Le strategie terapeutiche per le epatiti variano considerevolmente in base all'eziologia, alla forma clinica (acuta o cronica) e alla gravità della malattia.

Trattamento delle epatiti virali acute

Per la maggior parte delle epatiti virali acute non è necessario un trattamento specifico, ma piuttosto una terapia di supporto:

L'epatite A e l'epatite E generalmente regrediscono spontaneamente nell'arco di alcuni mesi senza lasciare danni permanenti al fegato. La terapia è essenzialmente di supporto e mirata al controllo dei sintomi.

L'epatite B acuta tende anch'essa a guarire spontaneamente nella maggioranza dei casi. Nei casi più gravi, soprattutto in presenza di epatite fulminante, può essere necessario il ricovero ospedaliero, la somministrazione di farmaci antivirali e, nei casi più critici, il trapianto di fegato.

Per l'epatite C acuta, le linee guida attuali raccomandano un trattamento antivirale immediato alla diagnosi, senza attendere un'eventuale risoluzione spontanea, principalmente per prevenire la trasmissione ad altri soggetti.

Trattamento delle epatiti virali croniche

L'epatite B cronica può essere trattata con interferone, in particolare alfa-interferone, e farmaci antivirali. La terapia deve essere personalizzata caso per caso, considerando che non è priva di effetti collaterali. Un importante avanzamento terapeutico è stato l'introduzione nel 2020 del Tenofovir Alafenamide, un farmaco con buona potenza antivirale e un profilo di sicurezza superiore rispetto ai trattamenti precedenti.

Per l'epatite C cronica, l'avvento dei farmaci antivirali ad azione diretta (DAA) ha rivoluzionato il trattamento. Questi farmaci, somministrati per via orale per un periodo di 2-3 mesi, hanno la capacità di eradicare completamente il virus in quasi tutti i pazienti, anche nei soggetti più fragili. In Italia, fino ad oggi, sono stati trattati circa 200.000 pazienti con epatite C cronica, con una significativa riduzione della mortalità per cirrosi e tumore del fegato.

L'epatite D rappresenta una sfida terapeutica particolare. Il trattamento tradizionale si basa sull'interferone-alfa, ma recentemente è stato introdotto il Bulevirtide, il primo farmaco specificamente registrato in Europa e in Italia per questa patologia.

Trattamento delle epatiti non virali

L'epatite autoimmune richiede generalmente un trattamento con corticosteroidi, eventualmente associati a farmaci immunosoppressori come l'azatioprina.

Per l'epatite alcolica, l'astensione completa dall'alcol rappresenta il cardine del trattamento, insieme alla gestione dei disturbi psichiatrici eventualmente associati.

L'epatite da farmaci richiede l'immediata sospensione dell'agente causale e una terapia di supporto.

Misure generali di supporto

Indipendentemente dalla causa, alcune misure generali sono raccomandate in tutti i casi di epatite:

  • Riposo adeguato, soprattutto nelle fasi acute
  • Astensione completa dall'alcol
  • Dieta equilibrata, con limitazione dei grassi durante la fase acuta
  • Idratazione adeguata
  • Cautela nell'uso di farmaci, poiché il fegato infiammato può avere difficoltà nel metabolizzarli correttamente

Per il controllo del prurito, spesso presente nelle forme colestatiche, può essere efficace la colestiramina per via orale.

Trapianto di fegato

Nei casi più gravi di epatite, in particolare nelle forme fulminanti o nelle epatiti croniche evolute in cirrosi scompensata, il trapianto di fegato può rappresentare l'unica opzione terapeutica in grado di salvare la vita del paziente.

Complicazioni delle epatiti

Le epatiti, se non adeguatamente gestite, possono portare a diverse complicazioni, alcune delle quali potenzialmente fatali.

Epatite fulminante

L'epatite fulminante rappresenta una rara ma gravissima complicazione dell'epatite acuta, caratterizzata da un rapido deterioramento della funzionalità epatica con conseguente encefalopatia epatica e coagulopatia. Questa condizione può verificarsi in seguito a infezioni virali (soprattutto epatite A, B o E) o all'assunzione di sostanze epatotossiche come alcuni funghi velenosi o dosi elevate di farmaci. Il trapianto di fegato rappresenta spesso l'unica opzione terapeutica efficace, specialmente negli adulti.

Cronicizzazione

La cronicizzazione è un rischio significativo nelle epatiti B, C e D. L'infezione da virus B può diventare cronica nel 5-10% dei casi negli adulti immunocompetenti, mentre l'epatite C ha un tasso di cronicizzazione molto più elevato, tra il 50% e l'80% dei casi. La cronicizzazione dell'epatite virale comporta un'infiammazione epatica persistente che, se non trattata, può evolvere in fibrosi avanzata e cirrosi.

Cirrosi epatica

La cirrosi rappresenta lo stadio finale di molte epatopatie croniche ed è caratterizzata dalla sostituzione del normale parenchima epatico con tessuto fibroso e noduli di rigenerazione. Questa alterazione strutturale compromette gravemente la funzionalità del fegato e può portare a numerose complicazioni come ascite, encefalopatia epatica, sanguinamento da varici esofagee e sindrome epato-renale. Le epatiti virali B e C sono responsabili di circa 380.000 casi di cirrosi in Italia.

Carcinoma epatocellulare

Il carcinoma epatocellulare (HCC) è una delle complicazioni più temibili delle epatiti croniche, in particolare delle forme virali B e C. Il rischio di sviluppare un HCC è particolarmente elevato nei pazienti con cirrosi, ma può verificarsi anche in assenza di cirrosi, soprattutto nell'epatite B. Ogni anno in Italia circa 8-9 mila persone muoiono a causa di cirrosi ed epatocarcinoma causati dai virus dell'epatite.

Ipertensione portale e sue complicanze

L'ipertensione portale è una conseguenza frequente della cirrosi epatica e può portare allo sviluppo di varici esofagee e gastriche, con rischio di sanguinamento potenzialmente fatale, splenomegalia e ascite.

Prevenzione e consigli pratici

La prevenzione delle epatiti si basa su strategie specifiche per ciascun tipo di epatite, ma esistono anche misure generali applicabili a tutte le forme.

Vaccinazione

La vaccinazione rappresenta il metodo più efficace per prevenire le epatiti A e B:

Il vaccino contro l'epatite B è altamente efficace (95% di protezione) ed è obbligatorio in Italia per tutti i nati dal 1991. Viene somministrato per via intramuscolare e può essere incluso nel vaccino esavalente somministrato ai neonati nel primo anno di vita.

Il vaccino contro l'epatite A è raccomandato a partire dai 12 mesi di età per i soggetti a rischio, come viaggiatori diretti in aree endemiche, pazienti con epatopatie croniche, consumatori di sostanze stupefacenti e uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini. Si somministra in due dosi a distanza di 6-12 mesi e conferisce una protezione che persiste per più di 10 anni dopo il ciclo completo.

È disponibile anche un vaccino combinato contro le epatiti A e B, indicato per le persone suscettibili a entrambi i virus.

Misure igieniche

Per prevenire le epatiti a trasmissione oro-fecale (A ed E) è fondamentale:

  • Lavare accuratamente le mani dopo aver usato il bagno, dopo aver cambiato un pannolino e prima di preparare o consumare cibo
  • Non consumare frutti di mare crudi
  • Lavare accuratamente frutta e verdura prima del consumo
  • Sbucciare la frutta
  • Non bere acqua non potabile
  • Quando si viaggia in paesi con scarse condizioni igienico-sanitarie, bere solo acqua in bottiglia sigillata, evitare il ghiaccio e non consumare alimenti crudi

Prevenzione della trasmissione ematica

Per prevenire le epatiti a trasmissione ematica (B, C e D):

  • Utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali
  • Non condividere oggetti personali come rasoi, spazzolini o forbici
  • Assicurarsi che aghi e strumenti utilizzati per tatuaggi, piercing o trattamenti estetici siano sterili
  • In ambito sanitario, rispettare rigorosamente le precauzioni universali e utilizzare materiale monouso

Stile di vita

Uno stile di vita sano è essenziale per mantenere la salute del fegato e prevenire le epatiti non virali:

  • Limitare il consumo di alcol o evitarlo completamente in caso di malattie epatiche preesistenti
  • Mantenere un peso corporeo adeguato
  • Seguire una dieta equilibrata, evitando l'eccesso di grassi e carboidrati raffinati
  • Praticare regolare attività fisica
  • Usare i farmaci, compresi quelli da banco, solo secondo prescrizione medica e alle dosi raccomandate

Consigli dietetici per pazienti con epatite

In caso di epatite acuta o cronica, è consigliabile seguire una dieta a basso contenuto di grassi, evitando:

  • Carni grasse
  • Panna e burro
  • Formaggi grassi e stagionati
  • Lardo, pancetta e salumi
  • Salse (maionese) e paté
  • Bibite gassate
  • Cioccolato e dolciumi
  • Pesci grassi
  • Fritture

È fondamentale garantire un adeguato apporto di liquidi e preferire cibi facilmente digeribili come riso, pasta, patate lesse, carni magre, pesce magro e verdure cotte.

Conclusione

Le epatiti rappresentano un gruppo eterogeneo di condizioni che colpiscono il fegato e possono avere un impatto significativo sulla salute. Sebbene i progressi nella prevenzione, nella diagnosi e nel trattamento abbiano portato a una riduzione dell'incidenza e della mortalità associate a queste patologie, le epatiti rimangono un importante problema di salute pubblica, con milioni di persone affette in tutto il mondo.

La prevenzione gioca un ruolo fondamentale nel controllo delle epatiti, soprattutto attraverso la vaccinazione per le epatiti A e B, l'adozione di misure igieniche adeguate e comportamenti sessuali responsabili. Per le forme non virali, è essenziale mantenere uno stile di vita sano, limitando il consumo di alcol e seguendo una dieta equilibrata.

Il trattamento delle epatiti ha conosciuto progressi significativi negli ultimi anni, specialmente per l'epatite C, con lo sviluppo di terapie antivirali altamente efficaci. Tuttavia, è fondamentale promuovere la diagnosi precoce e l'accesso alle cure per prevenire la progressione verso complicazioni gravi come cirrosi e carcinoma epatocellulare.

La ricerca continua e la sensibilizzazione pubblica rimangono elementi cruciali nella lotta contro le epatiti, con l'obiettivo finale di eliminare queste patologie come minaccia per la salute pubblica, in linea con gli obiettivi stabiliti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Se si sospetta di avere un'infezione da epatite, è importante consultare un medico per una valutazione completa e un piano di trattamento appropriato.

APPROFONDIMENTI:

Cirrosi epatica