Disfagia Esofagea: quando deglutire diventa difficile.
La disfagia esofagea è una condizione che comporta difficoltà nel passaggio del cibo lungo l'esofago, rappresentando un problema clinico significativo che richiede un'attenta valutazione e gestione.
Definizione e fisiopatologia
La disfagia esofagea si riferisce specificamente alla difficoltà nel transito del bolo alimentare attraverso l'esofago. Si distingue dalla disfagia orofaringea, che riguarda invece problemi nel passaggio del cibo dall'orofaringe all'esofago. Nella fase esofagea normale della deglutizione, il bolo supera lo sfintere esofageo superiore e, attraverso movimenti peristaltici della muscolatura liscia dell'esofago, viene trasportato fino allo sfintere esofageo inferiore per poi passare nello stomaco, in un tempo variabile tra 8 e 20 secondi.
Cause
La disfagia esofagea deriva principalmente da due meccanismi patologici:
Disturbi della motilità esofagea:
- Acalasia: malfunzionamento neuromuscolare a livello della giunzione tra esofago e stomaco
- Malattia di Chagas
- Spasmo esofageo distale
- Sclerosi sistemica
- Esofagite eosinofila
Ostruzioni meccaniche:
- Stenosi peptica: spesso conseguenza di reflusso gastroesofageo cronico
- Stenosi da radiazioni: complicanza di trattamenti radioterapici
- Compressione ab estrinseco: causata da dilatazione dell'atrio sinistro, aneurisma aortico, arteria succlavia aberrante (disfagia lusoria), gozzo immerso, esostosi ossea cervicale o tumori toracici
- Ingestione di caustici: provoca danni alla mucosa esofagea con conseguente formazione di cicatrici
- Neoplasie esofagee: tumori che ostruiscono il lume esofageo
Presentazione clinica
I pazienti con disfagia esofagea tipicamente riferiscono:
- Sensazione di cibo bloccato diversi secondi dopo l'inizio della deglutizione
- Localizzazione del disturbo in zona soprasternale o retrosternale
- Dolore durante la deglutizione (odinofagia)
- Rigurgito di cibo non digerito
- Bruciore retrosternale, specialmente in presenza di reflusso gastroesofageo
- Tosse durante o dopo i pasti
- Perdita di peso progressiva
La presentazione può variare in base al tipo di difficoltà:
- Se la difficoltà riguarda sia solidi che liquidi, è probabile un problema di motilità
- Se la difficoltà inizia con i solidi e progredisce fino a coinvolgere anche i liquidi, è più probabile un'ostruzione meccanica
Diagnosi
L'approccio diagnostico alla disfagia esofagea comprende:
- Anamnesi dettagliata: fondamentale per caratterizzare l'insorgenza, la progressione e i fattori scatenanti
- Esame obiettivo: valutazione fisica completa con particolare attenzione a segni neurologici, muscolari e sistemici
- Esofagogastroduodenoscopia (EGDS): esame di prima linea che permette la visualizzazione diretta dell'esofago e il prelievo di campioni bioptici
- Videofluoroscopia: esame radiografico che utilizza mezzo di contrasto per osservare il processo di deglutizione in tempo reale
- Manometria esofagea: misurazione delle pressioni e dei movimenti all'interno dell'esofago, particolarmente utile nei disturbi della motilità
- pH-metria esofagea: misurazione dell'acidità nell'esofago per identificare il reflusso gastroesofageo
Trattamento
Il trattamento della disfagia esofagea è mirato alla causa sottostante:
Terapia medica
- Inibitori della pompa protonica: per il trattamento del reflusso gastroesofageo
- Miorilassanti: per favorire il rilassamento dei muscoli in caso di disturbi della motilità
- Corticosteroidi: utili in caso di esofagite eosinofila
- Antibiotici: quando è presente un'infezione
Terapia chirurgica
- Dilatazione esofagea: procedura endoscopica per allargare aree ristrette dell'esofago
- Miotomia endoscopica (POEM) o chirurgica (Heller Dor): per il trattamento dell'acalasia
- Plastica anti-reflusso (Nissen): per prevenire la risalita dell'acido dallo stomaco
- Resezione chirurgica: per rimuovere tumori o tratti stenotici non dilatabile
Terapia nutrizionale
- Modificazione della consistenza degli alimenti: cibi morbidi, liquidi ispessiti
- Frazionamento dei pasti: piccoli pasti frequenti
- Nei casi più gravi: alimentazione enterale tramite sondino naso-gastrico o gastrostomia percutanea endoscopica (PEG)
Complicazioni
La disfagia esofagea, se non adeguatamente gestita, può portare a numerose complicazioni:
- Aspirazione e polmonite ab ingestis: l'ingresso di cibo nelle vie aeree può causare infezioni polmonari acute o croniche, potenzialmente fatali
- Malnutrizione e disidratazione: la difficoltà nell'alimentarsi porta a ridotto apporto calorico e idrico
- Perdita di peso significativa: conseguenza diretta della malnutrizione cronica
- Addensamento di cibo in esofago: può causare ostruzione completa, richiedendo intervento endoscopico d'urgenza
- Perforazione esofagea: complicanza grave che può verificarsi spontaneamente in caso di occlusione da cibo, con rischio di sepsi e decesso
- Complicanze fibro-stenotiche: in patologie come l'esofagite eosinofila, possono svilupparsi stenosi focali o riduzione diffusa del calibro esofageo
- Impatto psicologico: ansia, depressione e isolamento sociale dovuti alla difficoltà nel mangiare in pubblico e alla paura di soffocamento
Consigli pratici e gestione quotidiana
Per migliorare la qualità di vita dei pazienti con disfagia esofagea:
Alimentazione
- Preferire cibi di consistenza morbida e omogenea
- Evitare alimenti a doppia consistenza (come minestrone a pezzi)
- Utilizzare condimenti come olio, burro o besciamella per facilitare la progressione del bolo
- Evitare cibi troppo speziati o piccanti
Durante i pasti
- Mangiare in ambiente tranquillo
- Masticare accuratamente e deglutire lentamente
- Mantenere posizione eretta durante e dopo i pasti
- Frazionare l'alimentazione in piccoli pasti frequenti
- Bere da un bicchiere sempre pieno per evitare di inclinare il capo all'indietro
Idratazione
- Assicurare adeguato apporto di liquidi, eventualmente addensati se necessario
- Sorseggiare lentamente
Follow-up
- Controlli regolari per monitorare l'evoluzione della patologia
- Ripetizione degli esami endoscopici per valutare l'efficacia della terapia
Conclusioni
La disfagia esofagea rappresenta una condizione clinica complessa che richiede un approccio multidisciplinare per una corretta diagnosi e gestione. La tempestività nell'identificazione e nel trattamento è fondamentale per prevenire complicazioni potenzialmente gravi come la malnutrizione, la disidratazione e la polmonite ab ingestis.
Il trattamento deve essere personalizzato in base alla causa sottostante e alla gravità dei sintomi, con l'obiettivo di migliorare la capacità deglutitoria, garantire un adeguato apporto nutrizionale e prevenire le complicanze. Nei casi più gravi, può essere necessario ricorrere a interventi chirurgici o a modalità alternative di alimentazione.
La gestione quotidiana della disfagia esofagea richiede attenzione alla consistenza degli alimenti, alle modalità di assunzione e alla postura durante i pasti. Un supporto psicologico può essere utile per affrontare l'impatto emotivo della condizione sulla qualità di vita del paziente.
È essenziale che il paziente con sospetta disfagia esofagea si rivolga tempestivamente al medico, soprattutto in presenza di sintomi allarmanti come difficoltà a deglutire la saliva o rapida perdita di peso, per una diagnosi precoce e un trattamento appropriato.
È importante sottolineare che la disfagia esofagea è una condizione che richiede una valutazione medica accurata e un trattamento adeguato.
APPROFONDIMENTI:
Esofagite
Reflusso gastro-esofageo
Esofagite Eosinofila
Stenosi Esofagea