DOC DICA 33

Ernia iatale

ernia iatale

Ernia iatale: un'analisi completa

L'ernia iatale rappresenta una condizione anatomica molto diffusa che colpisce circa il 15% della popolazione italiana. Prima di addentrarci nei dettagli di questa patologia, è importante comprendere che si tratta del passaggio di una porzione dello stomaco attraverso il diaframma, dalla sua sede naturale nell'addome al torace. Questa condizione è causata principalmente dal rilassamento delle pareti dello iato, lo spazio del diaframma che consente il passaggio dell'esofago. Sebbene in molti casi possa risultare asintomatica, quando manifesta sintomi questi possono interferire significativamente con la qualità della vita del paziente, richiedendo un'appropriata gestione medica o, nei casi più gravi, un intervento chirurgico.

Definizione e tipologie

L'ernia iatale è caratterizzata dalla migrazione di parte dello stomaco nel torace attraverso lo iato esofageo, un'apertura naturale del diaframma. Il diaframma è un muscolo a forma di cupola che separa la cavità toracica da quella addominale e svolge un ruolo fondamentale nella respirazione. Quando le pareti dello iato si indeboliscono o si allargano, lo stomaco può spingersi verso l'alto, spinto dalla pressione positiva addominale e attratto dalla pressione negativa toracica.

Esistono diverse tipologie di ernia iatale, ciascuna con caratteristiche anatomiche specifiche:

L'ernia iatale da scivolamento è la forma più comune, rappresentando la maggioranza dei casi. In questa condizione, una parte dello stomaco scivola nel torace in base alla pressione dell'addome. È particolarmente frequente nei pazienti con obesità addominale, e i sintomi si manifestano soprattutto quando il paziente è in posizione supina.
L'ernia paraesofagea o da rotolamento implica il passaggio della parte superiore dello stomaco nella cavità toracica, a fianco dell'esofago. Questa tipologia è meno comune ma potenzialmente più pericolosa, poiché la giunzione gastro-esofagea rimane nella sua posizione naturale mentre il fondo dello stomaco ernia, rischiando compressione.

L'ernia mista è una condizione poco comune in cui si verificano contemporaneamente le caratteristiche dell'ernia da scivolamento e dell'ernia paraesofagea.

Sintomatologia

La sintomatologia dell'ernia iatale può variare notevolmente da persona a persona. In molti casi, soprattutto quando l'ernia è di piccole dimensioni, può essere completamente asintomatica. Quando presenti, i sintomi sono spesso correlati alla malattia da reflusso gastroesofageo.

I sintomi più comuni includono:

Il bruciore di stomaco o pirosi è uno dei sintomi più caratteristici, manifestandosi come una sensazione urente che parte dallo stomaco e si irradia verso l'alto, dietro lo sterno.
Il dolore retrosternale rappresenta un altro sintomo frequente, talvolta difficile da distinguere dal dolore di origine cardiaca. Questo può creare confusione diagnostica, poiché alcuni pazienti con problemi coronarici possono erroneamente attribuire i loro sintomi all'ernia iatale.
Il rigurgito acido si verifica quando il contenuto gastrico risale nell'esofago, causando una sensazione sgradevole e un gusto acido in bocca.
La difficoltà di deglutizione o disfagia può manifestarsi, soprattutto in presenza di ernie di grandi dimensioni o quando si sviluppa un'infiammazione cronica dell'esofago.
Le palpitazioni cardiache dopo i pasti rappresentano un sintomo caratteristico che può allarmare i pazienti. Queste sono dovute alla compressione che lo stomaco erniato esercita sul cuore.
Altri sintomi possono includere alitosi, nausea, gonfiore, eruttazioni frequenti e sensazione di avere una "bolla" in gola.

Esistono inoltre sintomi definiti "atipici" che possono manifestarsi, come tosse cronica, raucedine, mancanza di respiro e sintomi cardiologici che possono simulare un infarto.

Cause ed eziologia

L'eziologia dell'ernia iatale è multifattoriale e spesso non è possibile identificare una causa specifica. Tuttavia, diversi fattori sono stati associati allo sviluppo di questa condizione.
L'indebolimento del diaframma rappresenta un elemento determinante nella formazione dell'ernia iatale. Questo può verificarsi naturalmente con l'avanzare dell'età o a causa di una pressione eccessiva sull'addome. Dopo i 60 anni, il problema riguarda circa 1 italiano su 10, evidenziando la correlazione con l'invecchiamento.
L'obesità e le variazioni di peso contribuiscono significativamente allo sviluppo dell'ernia iatale. L'aumento del peso corporeo, soprattutto se intermittente, esercita una maggiore pressione sul diaframma, favorendo la formazione dell'ernia.
La gravidanza può rappresentare un fattore di rischio temporaneo a causa dell'aumento della pressione intra-addominale dovuta alla crescita del feto.
Gli sforzi fisici intensi, l'eccessiva attività sportiva e i colpi di tosse ripetuti possono aumentare la pressione intra-addominale e contribuire allo sviluppo dell'ernia.
La lassità tissutale, che può essere congenita o acquisita con l'età, riduce la resistenza delle strutture che normalmente mantengono lo stomaco nella sua posizione.
 

Diagnosi

La diagnosi dell'ernia iatale richiede un approccio integrato che comprende la valutazione dei sintomi clinici e l'utilizzo di metodiche strumentali specifiche.

La radiografia dell'apparato digerente superiore con mezzo di contrasto (bario) rappresenta una delle principali metodiche diagnostiche. Durante questo esame, al paziente viene fatta ingerire una soluzione contenente bario, che consente di visualizzare il tratto digestivo superiore. L'esame può essere eseguito ponendo il paziente in posizione supina con le gambe più in alto della testa per evidenziare meglio l'ernia.

L'esofago-gastro-duodenoscopia (o gastroscopia) è un esame endoscopico che permette di visualizzare direttamente la mucosa dell'esofago, dello stomaco e del duodeno mediante l'introduzione di una sonda flessibile dotata di telecamera. Questo esame è particolarmente utile per verificare l'eventuale presenza di esofagite da reflusso e valutare lo stato della mucosa gastroesofagea.

In alcuni casi, possono essere necessari esami complementari come la manometria esofagea, che misura la pressione all'interno dell'esofago e la sua capacità di contrarsi durante la deglutizione, e la pH-impedenzometria esofagea, che quantifica i reflussi gastro-esofagei nell'arco di 24 ore.

La tomografia computerizzata (TC) toracoaddominale con mezzo di contrasto può essere utile in casi selezionati, soprattutto per valutare ernie di grandi dimensioni e le loro relazioni con le strutture circostanti.

Trattamento e gestione

L'approccio terapeutico all'ernia iatale dipende dalla gravità dei sintomi, dalle dimensioni dell'ernia e dalla presenza di complicanze. Le opzioni di trattamento spaziano dalle modifiche dello stile di vita alla terapia farmacologica, fino all'intervento chirurgico nei casi più severi.

Modifiche dello stile di vita

Per le ernie iatali asintomatiche o con sintomatologia lieve, spesso è sufficiente adottare alcune modifiche dello stile di vita:
Una dieta equilibrata è fondamentale. Si consiglia di evitare cibi che possono aumentare l'acidità gastrica o rilassare lo sfintere esofageo inferiore, come cibi fritti, piccanti o grassi, cioccolato, menta, caffè, tè, pomodoro, agrumi e alcolici. È preferibile consumare pasti più piccoli e frequenti piuttosto che pasti abbondanti.
La gestione del peso corporeo è essenziale, poiché l'obesità è un fattore di rischio significativo per l'ernia iatale. Perdere peso, se necessario, può ridurre la pressione sull'addome e migliorare i sintomi.
Abitudini alimentari corrette prevedono di non coricarsi immediatamente dopo i pasti, attendendo almeno tre ore prima di andare a letto. Si consiglia inoltre di dormire con la testa sollevata, utilizzando due cuscini o sollevando la testiera del letto.
Smettere di fumare è importante, poiché il fumo può peggiorare i sintomi dell'ernia iatale aumentando la produzione di acidi gastrici e indebolendo lo sfintere esofageo inferiore.

L'attività fisica regolare è consigliata per favorire la circolazione venosa e linfatica, evitando però sforzi eccessivi che aumentano la pressione intra-addominale.

Terapia farmacologica

Quando le modifiche dello stile di vita non sono sufficienti, il medico può prescrivere farmaci specifici:

Gli antiacidi (come bicarbonato di sodio, carbonato di calcio, idrossido di magnesio e alluminio) neutralizzano l'acido in eccesso nello stomaco, fornendo un sollievo rapido ma temporaneo dai sintomi.
Gli inibitori della pompa protonica (come lansoprazolo, pantoprazolo, omeprazolo) bloccano la produzione di acidi gastrici e sono considerati tra i farmaci più efficaci per il trattamento dei sintomi associati all'ernia iatale.
I bloccanti dei recettori H2 (come la famotidina) riducono la produzione di acido gastrico bloccando l'azione dell'istamina sulle cellule dello stomaco.

Altri farmaci possono includere procinetici che migliorano lo svuotamento gastrico, e gastroprotettori che proteggono la mucosa esofagea e gastrica dai danni causati dall'acido.

Intervento chirurgico

L'intervento chirurgico è riservato ai casi in cui i sintomi sono persistenti e invalidanti nonostante la terapia medica ottimale, o quando si verificano complicanze significative.

Le indicazioni principali per la chirurgia includono:

  • Ernie voluminose
  • Sintomatologia persistente nonostante la terapia medica
  • Pazienti giovani che non vogliono assumere una terapia continuativa per il reflusso
  • Presenza di esofago di Barrett
  • Complicanze come strangolamento, ulcerazioni o sanguinamento.

L'intervento più comune è la fundoplicatio secondo Nissen, che può essere eseguita per via laparoscopica o con l'ausilio della chirurgia robotica. La procedura prevede:

  • Il riposizionamento dello stomaco nella cavità addominale
  • La resezione del sacco erniario
  • La chiusura dell'orifizio iatale, talvolta rinforzata con una protesi
  • La creazione di una valvola antireflusso avvolgendo il fondo gastrico intorno all'esofago.

La chirurgia laparoscopica è minimamente invasiva, richiede solo piccole incisioni addominali e prevede un tempo operatorio di circa 60-80 minuti con una degenza post-operatoria di 2-3 giorni. La chirurgia robotica offre ulteriori vantaggi in termini di precisione e visualizzazione tridimensionale.

Complicazioni

L'ernia iatale, se non adeguatamente gestita, può portare a diverse complicazioni che possono influenzare significativamente la qualità della vita del paziente.

L'esofagite da reflusso è una delle complicanze più comuni, caratterizzata dall'infiammazione cronica dell'esofago dovuta all'esposizione prolungata all'acido gastrico. Questa condizione può evolvere in ulcere esofagee, che possono sanguinare causando anemia da perdita ematica cronica.
La stenosi esofagea benigna può svilupparsi come conseguenza dell'infiammazione cronica e della guarigione delle ulcere. Questo restringimento dell'esofago può rendere difficoltosa la deglutizione e influire negativamente sull'alimentazione.
L'esofago di Barrett rappresenta una complicazione più seria, in cui il rivestimento normale dell'esofago viene sostituito da un tessuto simile a quello intestinale. Questa condizione è associata a un aumento del rischio di sviluppare cancro esofageo.
Quando l'ernia è molto grande e comprime parte del torace, possono verificarsi anche fenomeni di insufficienza respiratoria o complicanze cardiache.

Nei casi di ernia paraesofagea, esiste il rischio di strangolamento, una condizione seria e dolorosa in cui la porzione di stomaco erniata viene compressa dal diaframma, riducendo l'apporto ematico e richiedendo un intervento chirurgico immediato.

Consigli pratici

Per chi soffre di ernia iatale, adottare alcuni accorgimenti quotidiani può contribuire significativamente a ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Alimentazione

Seguire una dieta appropriata è fondamentale:

Privilegiare cibi leggeri e di facile digestione come cereali integrali, pasta integrale, riso, banane, mele, carote, cavoli e broccoli.
Consumare pasti piccoli e frequenti, evitando di mangiare eccessivamente in un'unica occasione.
Evitare cibi che possono aumentare l'acidità gastrica o rilassare lo sfintere esofageo inferiore: caffè, tè, cioccolato, menta, agrumi, pomodori, cibi piccanti, alcolici, bevande gassate, cibi fritti e grassi, formaggi fermentati e insaccati.

Bere latte parzialmente scremato può essere benefico, ma è importante limitare il consumo di prodotti lattiero-caseari interi.

Stile di vita

Alcuni cambiamenti nello stile di vita possono fare la differenza:

Mantenere un peso corporeo sano è essenziale, poiché l'obesità aumenta la pressione intra-addominale e peggiora i sintomi dell'ernia iatale.
Evitare di sdraiarsi immediatamente dopo i pasti; è consigliabile attendere almeno tre ore dopo cena prima di andare a letto.
Dormire con il busto leggermente sollevato, utilizzando due cuscini o alzando la testiera del letto, può ridurre il reflusso notturno.
Smettere di fumare è importante, poiché il fumo peggiora i sintomi aumentando la produzione di acidi gastrici.
Evitare abiti stretti che comprimono l'addome e possono aumentare la pressione intra-addominale.
Praticare attività fisica regolare ma moderata, evitando sforzi eccessivi che aumentano la pressione addominale. Sono particolarmente utili esercizi che rilassano il collo e riducono ansia e nervosismo.
Evitare di consumare pasti ricchi di liquidi e di bere molto dopo cena.

In presenza di sintomi persistenti nonostante questi accorgimenti, è importante consultare un medico, che potrà valutare la necessità di una terapia farmacologica o, nei casi più gravi, di un intervento chirurgico.

Conclusione

L'ernia iatale rappresenta una condizione comune che, sebbene spesso asintomatica, può in alcuni casi compromettere significativamente la qualità della vita. La comprensione della sua fisiopatologia, la corretta diagnosi e un approccio terapeutico personalizzato sono elementi fondamentali per una gestione efficace. Nella maggior parte dei casi, modifiche dello stile di vita e terapie farmacologiche appropriate possono controllare adeguatamente i sintomi. Tuttavia, nei casi più severi o in presenza di complicanze, l'intervento chirurgico può offrire una soluzione definitiva.

È importante sottolineare che l'ernia iatale richiede un'attenzione particolare, poiché i suoi sintomi possono talvolta essere confusi con altre condizioni, come problemi cardiaci. Pertanto, in presenza di sintomi sospetti, è sempre consigliabile consultare un medico per una corretta valutazione diagnostica e un piano terapeutico personalizzato. Con un approccio integrato che combina consapevolezza, prevenzione e trattamento adeguato, è possibile gestire efficacemente questa condizione e migliorare significativamente la qualità della vita di chi ne soffre.

Se si verificano sintomi come bruciore di stomaco, reflusso o difficoltà digestive, è importante consultare un medico per una diagnosi e un trattamento adeguati. 

APPROFONDIMENTI:

Esofago di Barrett