DOC DICA 33

Morbo di Crohn

morbo di CrohnIl morbo di Crohn: una malattia infiammatoria intestinale cronica.

Il Morbo di Crohn rappresenta una delle patologie infiammatorie croniche intestinali più complesse e impattanti sulla qualità della vita dei pazienti. Questa condizione, che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale dalla bocca all'ano, si manifesta attraverso un processo infiammatorio cronico che alterna fasi di remissione e riacutizzazione. In Italia si contano circa 100.000 persone affette da questa patologia, che colpisce principalmente giovani adulti tra i 20 e i 40 anni, ma anche anziani sopra i 70 anni. La natura cronica e spesso invalidante della malattia richiede un approccio terapeutico multidisciplinare, con trattamenti che devono essere personalizzati in base alla localizzazione, alla gravità e alle complicanze della malattia.

Definizione e caratteristiche della malattia

Il Morbo di Crohn, noto anche come Malattia di Crohn o impropriamente Sindrome di Crohn, è classificato insieme alla Colite Ulcerosa o Rettocolite Ulcerosa come una Malattia Infiammatoria Cronica Intestinale (MICI), in inglese Inflammatory Bowel Disease (IBD). Si tratta di una patologia infiammatoria cronica la cui causa rimane ancora sconosciuta, che potenzialmente può interessare qualsiasi tratto dell'apparato gastroenterico, dalla bocca all'ano, sebbene nella maggior parte dei casi colpisca prevalentemente l'ileo terminale (ultima parte dell'intestino tenue) e il colon.

La malattia è caratterizzata da un'infiammazione cronica che può manifestarsi non solo a livello intestinale ma anche in altre parti del corpo, con manifestazioni extra-intestinali che possono coinvolgere articolazioni, cute, occhi e sistema epatobiliare. L'andamento tipico della patologia è caratterizzato da periodi più o meno lunghi di benessere (remissione), alternati a riacutizzazioni di varia gravità, senza che vi sia mai una guarigione totale. Questo modello ciclico di remissione e ricaduta rappresenta una delle caratteristiche distintive della malattia e contribuisce significativamente al suo impatto sulla qualità della vita.

Caratteristiche anatomopatologiche

Dal punto di vista anatomopatologico, l'infiammazione nel Morbo di Crohn può attraversare tutti gli strati della parete intestinale (transmurale) e tendenzialmente si presenta in modo discontinuo, con aree di intestino sano intervallate da tratti malati, configurando il cosiddetto aspetto "a salto". Questa caratteristica la distingue dalla Colite Ulcerosa, in cui l'infiammazione è continua e coinvolge principalmente lo strato più superficiale della parete intestinale.

Sintomi e manifestazioni cliniche

Il quadro sintomatologico del Morbo di Crohn è estremamente variabile e dipende dalla localizzazione, dall'estensione e dalla gravità dell'infiammazione. I sintomi principali includono diarrea cronica (talvolta mista a sangue, soprattutto quando è coinvolto il colon), dolore addominale crampiforme, febbre, perdita dell'appetito e calo ponderale. Questi sintomi possono persistere per giorni o settimane e possono scomparire anche senza trattamento, sebbene la guarigione completa e permanente dopo un singolo attacco sia estremamente rara.

La diarrea, uno dei sintomi più comuni, si manifesta tipicamente con evacuazioni frequenti, spesso notturne, e può essere accompagnata da urgenza evacuativa. Il dolore addominale è generalmente localizzato nella zona centrale dell'addome o nel quadrante addominale inferiore destro, dove può simulare un attacco di appendicite. Il dolore tende ad accentuarsi dopo i pasti e può essere associato a crampi intestinali.

La perdita di peso è una conseguenza della riduzione dell'appetito, della maldigestione e del malassorbimento dei nutrienti. La febbre, quando presente, è generalmente di basso grado (febbricola) ma persistente e può essere accompagnata da spossatezza generale.

Manifestazioni extra-intestinali

Oltre ai sintomi gastrointestinali, il Morbo di Crohn può manifestarsi con sintomi extra-intestinali che coinvolgono:

Le articolazioni, con artrite periferica o assiale, spesso correlata all'attività della malattia intestinale.

La cute, con manifestazioni come l'eritema nodoso (noduli infiammati sulla cute di braccia e gambe) o il pioderma gangrenoso.

Gli occhi, con infiammazione delle sclere bianche (episclerite) o uveite.

Il cavo orale, con ulcere della bocca (stomatite aftosa).

Il sistema epatobiliare, con colangite sclerosante primitiva o steatosi epatica.

Particolarità nei bambini

Nei bambini, il Morbo di Crohn può manifestarsi in modo atipico. Il dolore addominale e la diarrea spesso non sono rilevanti e possono mancare del tutto. I sintomi principali possono essere invece il ritardo nell'accrescimento, l'infiammazione delle articolazioni (artrite), la febbre o la debolezza e l'affaticamento dovuti all'anemia. Questa presentazione clinica diversa può rendere più difficile la diagnosi precoce nei pazienti pediatrici.

Cause ed eziopatogenesi

Le cause esatte del Morbo di Crohn non sono ancora completamente comprese, ma la ricerca suggerisce che si tratti di una malattia multifattoriale, influenzata da una combinazione di fattori genetici, ambientali, immunologici e microbiologici.

Fattori genetici

Esiste una chiara predisposizione familiare, con un rischio aumentato di sviluppare la malattia in individui con parenti di primo grado affetti. Ad oggi sono state identificate più di 200 varianti genetiche associate a un aumento del rischio di sviluppare la malattia di Crohn. Particolarmente significative sono le mutazioni nel gene NOD2/CARD15, fortemente associate alla malattia.

Fattori immunologici

Il Morbo di Crohn è caratterizzato da una risposta immunitaria anomala in cui il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule del tratto intestinale. Questo attacco provoca un'infiammazione cronica che può portare a danni ai tessuti intestinali. Un ruolo importante è svolto dalle citochine, proteine che regolano la risposta immunitaria, spesso alterate nella malattia di Crohn.

Fattori microbiologici

I pazienti con Morbo di Crohn spesso presentano una disbiosi, cioè un'alterazione della normale flora batterica intestinale. Alcuni batteri patogeni possono scatenare o aggravare la malattia, mentre i batteri benefici possono essere ridotti. Inoltre, alcune infezioni intestinali possono alterare la risposta immunitaria e contribuire all'inizio o alla riacutizzazione della malattia.

Fattori ambientali

Tra i fattori ambientali, il fumo di sigaretta è riconosciuto come un importante fattore di rischio per lo sviluppo e l'aggravamento del Morbo di Crohn. Altri fattori ambientali potenzialmente coinvolti includono la dieta occidentale (ricca di grassi e zuccheri raffinati), l'uso di antibiotici, lo stress e l'inquinamento.

La malattia di Crohn è quindi il risultato di una complessa interazione tra questi fattori: una predisposizione genetica può rendere un individuo più suscettibile ai fattori ambientali, che a loro volta possono scatenare una risposta immunitaria anomala. Questa risposta immunitaria può essere ulteriormente modulata dalla composizione del microbiota intestinale.

Diagnosi e valutazione clinica

La diagnosi del Morbo di Crohn richiede un approccio multimodale che combina la valutazione clinica, gli esami di laboratorio, le tecniche di imaging e le procedure endoscopiche. Non esiste un singolo test diagnostico definitivo, e la diagnosi si basa sulla considerazione complessiva di diversi elementi.

Esame clinico e anamnesi

Il Morbo di Crohn deve essere sempre sospettato in un paziente con sintomi infiammatori o ostruttivi intestinali, o in un paziente senza sintomi gastrointestinali importanti ma che presenti una fistola o un ascesso perianale, o disturbi altrimenti inspiegabili come artrite, eritema nodoso, febbre, anemia o ritardo di crescita (in un bambino). Un'anamnesi familiare positiva per la malattia di Crohn aumenta ulteriormente il sospetto diagnostico.

Esami di laboratorio

Sebbene nessun esame di laboratorio identifichi in modo specifico il Morbo di Crohn, gli esami del sangue possono evidenziare anemia, un numero insolitamente alto di globuli bianchi, bassi livelli della proteina albumina e altri segni di infiammazione come un aumento della velocità di eritrosedimentazione o del livello della proteina C-reattiva. Il medico può anche prescrivere esami del fegato per valutare eventuali complicanze epatobiliari.

In caso di diarrea, vengono raccolti campioni di feci per escludere infezioni intestinali che possono mimare i sintomi del Morbo di Crohn.

Procedure endoscopiche

La colonscopia con biopsie multiple rappresenta l'esame di riferimento per la diagnosi del Morbo di Crohn. Questo esame permette di visualizzare direttamente la mucosa intestinale, identificare le lesioni caratteristiche (ulcere, stenosi, fistole) e prelevare campioni di tessuto per l'esame istologico. L'endoscopia del tratto superiore può essere utile quando si sospetta un coinvolgimento del tratto gastrointestinale superiore.

La video capsula endoscopica può essere impiegata per visualizzare tratti dell'intestino tenue non accessibili con la colonscopia tradizionale, ma è controindicata in caso di stenosi intestinali.

Tecniche di imaging

Le tecniche di imaging sono fondamentali per valutare l'estensione della malattia, la presenza di complicanze e per mappare le lesioni:

La risonanza magnetica intestinale (entero-RM) è una tecnica non invasiva che permette di valutare tutto l'intestino senza esporre il paziente a radiazioni. È particolarmente utile per evidenziare fistole, ascessi e stenosi.

L'ecografia intestinale è un esame rapido, non invasivo e relativamente economico che può fornire informazioni sulla parete intestinale e sulla presenza di complicanze.

La tomografia computerizzata (TC) addominale è utile in situazioni di urgenza o quando si sospettano complicanze come ascessi o perforazioni.

Altri esami radiologici che possono essere utilizzati includono il transito intestinale con bario e il clisma opaco, sebbene il loro utilizzo sia diminuito con l'avvento di tecniche più moderne.

La scelta delle indagini diagnostiche dipende dalle condizioni del paziente, dalle caratteristiche dei sintomi e dalle fasi della malattia. Considerando la cronicità della patologia, caratterizzata da remissioni e recidive, è necessario un controllo periodico dello stato di salute della mucosa intestinale, privilegiando, quando possibile, tecniche che non espongono il paziente a radiazioni ionizzanti.

Trattamento e gestione terapeutica

Il trattamento del Morbo di Crohn è individualizzato e si basa sulla localizzazione, gravità e comportamento della malattia. L'obiettivo primario è indurre e mantenere la remissione, prevenire le complicanze e migliorare la qualità della vita del paziente.

Terapia farmacologica

La terapia farmacologica rappresenta il pilastro del trattamento del Morbo di Crohn e include diverse classi di farmaci:

I farmaci anti-infiammatori, come i corticosteroidi (prednisone, budesonide), sono efficaci per indurre la remissione nelle fasi acute della malattia. Tuttavia, a causa degli effetti collaterali significativi, non sono adatti per il trattamento a lungo termine.

I farmaci immunomodulatori, come l'azatioprina, la 6-mercaptopurina e il metotrexato, agiscono sopprimendo la risposta immunitaria anomala e sono utilizzati per mantenere la remissione.

I farmaci biologici, come gli antagonisti del TNF-α (infliximab, adalimumab), gli inibitori dell'interleuchina (ustekinumab) e gli inibitori delle integrine (vedolizumab), rappresentano un importante avanzamento nel trattamento del Morbo di Crohn. Questi farmaci agiscono in modo specifico su determinati componenti del sistema immunitario coinvolti nell'infiammazione.

Gli antibiotici possono essere utilizzati in presenza di complicanze come ascessi o fistole infette.

Terapie innovative

Una promettente novità nel trattamento del Morbo di Crohn, in particolare per i pazienti con fistole perianali che non rispondono ai trattamenti convenzionali, è rappresentata dalle iniezioni di cellule staminali. Questa terapia, ancora in fase di sperimentazione, ha mostrato risultati incoraggianti nel controllo della patologia, costituendo un'efficace alternativa a farmaci e interventi chirurgici.

Trattamento chirurgico

Nonostante i progressi nella terapia medica, circa il 30-40% dei pazienti con Morbo di Crohn necessita di un intervento chirurgico nel corso della vita. La chirurgia è generalmente riservata alle complicanze della malattia, come stenosi non rispondenti alla terapia medica, fistole complesse, ascessi non drenabili per via percutanea o perforazioni intestinali.

È importante sottolineare che la chirurgia nel Morbo di Crohn non è curativa, e la malattia tende a recidivare anche dopo la resezione del segmento intestinale malato. Per questo motivo, l'approccio chirurgico è generalmente conservativo, mirando a preservare quanto più intestino possibile.

Gestione nutrizionale

La nutrizione gioca un ruolo fondamentale nella gestione del Morbo di Crohn. I regimi alimentari variano a seconda della fase della malattia:

Nella fase acuta, si predilige una dieta a basso contenuto di fibre, povera di cereali integrali, verdura, legumi e frutta (a eccezione di patate e banane).

Nella fase cronica, non acuta, la dieta non presuppone troppe restrizioni, ma è consigliabile escludere latte e latticini o alimenti contenenti quantità significative di lattosio. È inoltre raccomandato limitare zucchero, sale, bevande alcoliche, spezie urticanti (peperoncino, pepe, zenzero, ecc.) e bevande o alimenti contenenti stimolanti. Anche i funghi dovrebbero essere evitati.

In casi selezionati, può essere necessario ricorrere alla nutrizione enterale o parenterale per garantire un adeguato apporto nutrizionale, soprattutto in presenza di malnutrizione severa o in preparazione a un intervento chirurgico.

Complicazioni e gestione a lungo termine

Le complicazioni del Morbo di Crohn possono essere definite come eventi che rendono più complesso e grave l'andamento clinico. Tali complicanze possono presentarsi variabilmente nel tempo o essere presenti già all'esordio della malattia.

Complicazioni intestinali

Gli episodi di occlusione intestinale rappresentano la complicazione intestinale più comune. Sono espressione del processo infiammatorio che nel tempo può causare restringimenti (stenosi) di alcuni tratti dell'intestino, con conseguente riduzione del calibro dello stesso. Tali restringimenti possono causare dolore addominale, distensione addominale, e in alcuni casi un'ostruzione del contenuto intestinale, dei gas o delle feci. Questa condizione può essere associata ad altri sintomi come nausea e vomito.

Le perforazioni intestinali sono un'altra grave complicazione che può verificarsi nei casi di malattia molto attiva. Possono essere espressione di fistole o ascessi all'interno dell'addome.

Le fistole, canali di connessione anomala tra l'intestino e la cute o altri organi, rappresentano una complicazione frequente. Possono mettere in comunicazione due parti diverse dell'intestino o collegare l'intestino e la vescica o l'intestino e la cute, soprattutto intorno all'ano. Le fistole perianali sono particolarmente comuni nel Morbo di Crohn e possono rappresentare il sintomo di esordio della malattia, soprattutto in soggetti giovani.

Gli ascessi, tasche infettive di materiale purulento, possono formarsi nell'addome o nella regione perianale. Un ascesso di solito determina febbre e dolore addominale e la risoluzione può richiedere l'ospedalizzazione per eseguire un intervento chirurgico, preceduto o meno da interventi radiologici.

Le fissurazioni anali (lacerazioni nella cute dell'ano) sono un'altra complicanza comune che può causare dolore durante la defecazione e sanguinamento.

Complicazioni extra-intestinali

Il Morbo di Crohn può causare complicazioni anche in altre parti del corpo:

Malassorbimento dei nutrienti, che può portare a carenze nutrizionali (in particolare di vitamine e minerali) e malnutrizione.

Osteoporosi, dovuta sia al malassorbimento di calcio e vitamina D, sia all'uso prolungato di corticosteroidi.

Anemia, che può essere dovuta al sanguinamento intestinale, alla carenza di ferro o alla carenza di vitamina B12.

Calcoli biliari e renali, la cui formazione è favorita dalle alterazioni dell'assorbimento intestinale.

Ritardo dell'accrescimento nei bambini, conseguenza della malnutrizione e dell'infiammazione cronica.

Depositi della proteina amiloide in molti organi (amiloidosi), una rara complicanza che può verificarsi nelle forme di malattia di lunga durata.

Rischio di cancro

Quando il Morbo di Crohn interessa l'intestino crasso in misura estesa e per un lungo periodo, il rischio di cancro del colon risulta notevolmente aumentato. Per questo motivo, i pazienti con colite di Crohn di lunga durata necessitano di una sorveglianza endoscopica regolare per la diagnosi precoce di eventuali lesioni precancerose.

Gestione a lungo termine

La gestione a lungo termine del Morbo di Crohn richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge gastroenterologi, chirurghi, nutrizionisti, radiologi e, in alcuni casi, psicologi. Il follow-up regolare è essenziale per monitorare l'attività della malattia, prevenire e gestire tempestivamente le complicazioni e adeguare la terapia quando necessario.

La valutazione periodica include esami clinici, test di laboratorio e, quando indicato, procedure endoscopiche o tecniche di imaging. L'aderenza alla terapia prescritta e il monitoraggio degli eventuali effetti collaterali dei farmaci sono aspetti cruciali per il successo del trattamento a lungo termine.

Consigli per una migliore qualità della Vita

Vivere con il Morbo di Crohn rappresenta una sfida significativa, ma con le giuste strategie è possibile gestire la malattia e mantenere una buona qualità della vita.

Alimentazione e nutrizione

Come già accennato, i regimi alimentari variano a seconda della fase della malattia. È importante lavorare con un nutrizionista esperto in malattie infiammatorie intestinali per sviluppare un piano alimentare personalizzato. In generale, è consigliabile:

Identificare e evitare gli alimenti che scatenano o peggiorano i sintomi, tenendo un diario alimentare può essere utile a questo scopo.

Consumare pasti piccoli e frequenti piuttosto che pochi pasti abbondanti.

Assicurarsi un adeguato apporto di liquidi per prevenire la disidratazione, soprattutto in caso di diarrea.

Considerare l'uso di integratori vitaminico-minerali, sotto supervisione medica, in caso di carenze nutrizionali.

Stile di vita

Alcune modifiche dello stile di vita possono contribuire a gestire la malattia:

Evitare il fumo, che è un fattore di rischio per lo sviluppo e l'aggravamento del Morbo di Crohn.

Praticare regolarmente attività fisica, adattata alle proprie condizioni e al proprio stato di salute.

Gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento, mindfulness o yoga, poiché lo stress può aggravare i sintomi.

Dormire a sufficienza, poiché la mancanza di sonno può influire negativamente sul sistema immunitario.

Supporto psicologico e sociale

La diagnosi di una malattia cronica come il Morbo di Crohn può avere un impatto significativo sul benessere psicologico. Il supporto psicologico può aiutare ad affrontare l'ansia, la depressione o altre difficoltà emotive legate alla malattia. Inoltre, partecipare a gruppi di sostegno o associazioni di pazienti può fornire un prezioso supporto emotivo e informativo.

Comunicazione con il team sanitario

Una comunicazione efficace con il team sanitario è fondamentale per la gestione ottimale della malattia. È importante:

Riferire tempestivamente eventuali cambiamenti nei sintomi o la comparsa di nuovi sintomi.

Discutere apertamente di eventuali preoccupazioni o difficoltà legate alla terapia.

Informarsi sulla malattia e sulle opzioni terapeutiche disponibili, per partecipare attivamente alle decisioni riguardanti il proprio trattamento.

Pianificazione familiare

Per le donne in età fertile, è importante discutere con il proprio medico la pianificazione familiare. Alcune terapie per il Morbo di Crohn possono essere controindicate durante la gravidanza, mentre altre possono essere continuate in sicurezza. In generale, è consigliabile concepire durante una fase di remissione della malattia, per ridurre il rischio di complicanze per la madre e il feto.

Conclusione

Il Morbo di Crohn è una patologia complessa che richiede un approccio multidisciplinare e personalizzato. Nonostante sia una malattia cronica per la quale non esiste attualmente una cura definitiva, i progressi nelle terapie farmacologiche e chirurgiche hanno notevolmente migliorato le prospettive per i pazienti. La maggior parte delle persone affette da Morbo di Crohn può controllare in modo soddisfacente i sintomi della malattia, grazie a cure e controlli sempre più efficaci, adattati caso per caso.

La ricerca continua a progredire, con nuove terapie in fase di sviluppo e sperimentazione che offrono speranze per trattamenti ancora più efficaci in futuro. Nel frattempo, una gestione attenta che combina terapia farmacologica, supporto nutrizionale, modifiche dello stile di vita e, quando necessario, intervento chirurgico, rimane l'approccio ottimale per garantire la migliore qualità di vita possibile alle persone che vivono con questa condizione.

La collaborazione con un team di specialisti, tra cui gastroenterologi, dietologi e chirurghi, è essenziale per una gestione ottimale della malattia.

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